IL PONTE DEI SOSPIRI
Via Roma, che da Castelvecchio porta in piazza Bra, è oggi completamente pedonale ed è una delle strade più animate del centro storico. Nel medioevo questo era il confine meridionale della città ed era fiancheggiato dalle mura comunali, ancora ben conservate nel lungo tratto che da piazza Bra si snoda fino al ponte Aleardi. L’antico sistema difensivo era completato con un canale in cui scorreva l’acqua dell’Adige, chiamato affettuosamente dai veronesi rio fiol o adigetto. Oggi il ramo del fiume è interrato ma ci sono tracce molto interessanti che ci raccontano della sua antica presenza. La più importante si trova imboccando via Daniele Manin, a metà via Roma sulla destra se venite da Castelvecchio. Dopo circa 50 metri potete fermarvi e affacciarvi alle balaustre del ponte che attraversava appunto l’adigetto. Sul lato destro potete ancora vedere il fossato in cui scorreva l’acqua. Sul lato sinistro potete riconoscere una delle torri che facevano parte della cinta muraria costruita in epoca medioevale. Ai tempi degli austriaci si chiamava ponte Ferdinando, in memoria dell’imperatore, per i veronesi però era il ponte dei sospiri, perché la via conduceva a quello che allora era detto el ricovero, cioè l’ospizio dei vecchi, e agli ospedali civile e militare. Tutti luoghi di profondi sospiri. Un sospiro di approvazione merita invece lo splendido portale che si affaccia sul ponte. Opera dell’architetto Ettore Fagiuoli, fu inaugurato nel 1916 ed ospitò la prima concessionaria FIAT della città. È considerato uno dei più importanti esempi di archeologia industriale di Verona.