IL TESORO DELLA DIVERSITÁ
Già nel 1851 il professor Giuseppe Casato di Padova, uno dei maggiori agronomi del tempo, relazionava
al Ministero dell’Agricoltura di Vienna che in nessun’altra provincia del Veneto si coltivavano tante varietà di viti come a Verona. Ne enumerava 82, delle quali 55 nere o rosse e 27 bianche. A differenza del resto del Veneto, Verona è riuscita a salvaguardare nel corso dei secoli i vitigni autoctoni, soprattutto quelli adatti per la produzione di vini rossi. Si può tranquillamente affermare che oggi il veronese è una delle capitali dell’enologia italiana e internazionale, con produzioni che puntano sempre di più all’alta qualità. Qui tra l’altro si producono 14 vini DOC e 5 vini DOCG, che costituiscono il 60% del vino di denominazione controllata prodotto nel Veneto. L’alta reputazione dei vini veronesi ha iniziato ad imporsi all’attenzione degli esperti a partire dagli anni Ottanta, quando i viticoltori locali iniziarono a vinificare prodotti sempre migliori, in linea con il successo ottenuto dall’Amarone, vino di assoluta caratura internazionale. La provincia di Verona è molto importante anche per la quantità di vino prodotto: la viticoltura è in gran parte altamente specializzata ed è presente in un’area di quasi 28 mila ettari che si estende dalle colline a sud e ad est del lago di Garda fino a raggiungere il confine della provincia di Vicenza.