VALPOLICELLA, LA CULLA DEL VINO VERONESE

La leggenda narra che il nome Valpolicella sia nato da “poli” e “cellae”, a significare valle dalle molte cantine. Diciamo che questa leggenda ci piace, anche se l’origine vera del nome è tutt’ora molto controversa. La Valpolicella è l’insieme di valli che si estende a nordovest della città, una zona paesaggisticamente molto bella, ricca di ville, parchi e borghi. È in questa zona che nasce il vino Valpolicella. Corvina, Rondinella e Molinara sono i vitigni utilizzati nella vinificazione, tutti autoctoni. In bocca il vino si presenta vivace, asciutto, appena amarognolo, armonico e scorrevole nella struttura. Il colore è rosso rubino brillante e il profumo è delicato, gradevole, con sfumature di viola, mandorla o giaggiolo, a seconda della zona di produzione. Se fresco d’annata, il Valpolicella ha una gradazione di 11,5°. Servito a circa 16° è un vino a tutto pasto. La qualifica Superiore identifica il Valpolicella che è stato sottoposto ad almeno un anno di invecchiamento e che ha quindi una gradazione non inferiore ai 12°. Il Superiore va servito a 18 °C e si accompagna preferibilmente a carni grigliate o arrosti. La definizione Superiore Classico identifica un Valpolicella con almeno un anno di invecchiamento prodotto nella zona storica, ovvero quella dei comuni di Negrar, Marano, Fumane, S. Pietro Incariano e S. Ambrogio.  

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NEI SOGNI DI GIULIETTA

La casa di Romeo è in via delle Arche, proprio davanti ai monumenti funebri degli Scaligeri, e non è molto lontana da quella di Giulietta che si trova in via Cappello. Una volta, per andare dall’una all’altra casa, bastava attraversare l’Orto Botanico, che si trovava dove oggi ci sono i giardini delle poste e piazza Viviani. Questo nella leggenda, o meglio nello straordinario racconto di Shakespeare e dei tanti film che ne hanno tratto ispirazione. Ma qualcosa di vero c’è nella storia degli innamorati di Verona. I Montecchi erano un’antica e potentissima casata. Erano a capo del gruppo di famiglie che stavano dalla parte dell’Imperatore e si contrapponevano, con ogni mezzo, alle famiglie che parteggiavano per il Papa. La storia della rivalità non è invenzione e lo stesso Dante ne parla, nel VI canto del Purgatorio. Sicuramente i potenti rivali dei Capuleti (Cappelletti nella realtà) abitavano vicino alle Arche, anche se la casa attribuita a Romeo era in realtà di un’altra importante famiglia, i Nogarola. Di tutti i palazzi medievali di Verona questo è il più grandioso e meglio conservato. Più che di una casa si tratta di un castello merlato con massiccio torrione laterale, a conferma del fatto che nelle vie della città si consumavano spesso violenti scontri come quelli che videro protagonisti Tebaldo, Mercuzio e appunto Romeo. Oggi la casa non è visitabile all’interno, ma dopo il pellegrinaggio alla casa di Giulietta è d’obbligo passare di qui, per immaginare il bel Romeo che turbava i sogni di Giulietta.

Foto Angelo Sartori

20171116 Verona  Inaugurazione ufficiale dopo i lavori di ristrutturazione del balcone di Giulietta  - Foto Angelo Sartori - 20171116 Verona  Inaugurazione ufficiale dopo i lavori di ristrutturazione del balcone di Giulietta - fotografo: Sartori